La Cassazione interviene sull’applicazione dell’attenuante ex art. 62, n. 6, c.p.
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6 Gennaio 2022Una tradizione degli anni Anni 50-60 aggiornata: i doni raccolti dalla Befana insieme alla Polizia Locale e all’Associazione Vespa Club questa volta saranno ridistribuiti dalla Caritas Cittadina alle famiglia in difficoltà.
Giovedì 6 gennaio 2022 dalle ore 10 alle ore 12.30 in piazza San Vittore ritorna Befana dei Vigili: questa volta però i doni consegnati alla Befana in persona, alla Polizia Locale e all’Associazione Vespa Club saranno ridistribuiti dalla Caritas Cittadina alle famiglia in difficoltà.
Si consiglia di comporre dei pacchi dono con giochi, libri o materiale scolastico per i bambini oppure con prodotti per l’igiene personale e per la casa. “In questa situazione di grande incertezza non solo sanitaria è importante aiutare chi è in difficoltà – afferma l’Assessore a Partecipazione e cittadinanza attiva Maria Rita Vergani -.
Molti hanno fatto riferimento al dopoguerra come periodo confrontabile con quello attuale per la situazione lavorativa e socio sanitaria. Allora, per aiutare la Polizia Locale si affermò la Befana del Vigile, un modo per aiutare le loro famiglie; oggi, sono proprio i Vigili che raccoglieranno beni per chi sta peggio.
Rivolgo un ringraziamento a loro, all’Associazione Vespa Club e alla Caritas Cittadina, ma soprattutto a tutti i cittadini che vorranno partecipare portando alla Befana i generi richiesti”. La tradizione della Befana del Vigile ha inizio nel dopoguerra: i cittadini portavano regali di ogni tipo per aiutare le famiglie dei “ghisa”. I regali erano talmente tanti da creare problemi di traffico!
La Befana del Vigile, un’usanza in molte città italiane, rappresentava la giornata della riconciliazione tra cittadini e vigili dopo le multe comminate nell’arco dell’anno appena finito e del ringraziamento per aver tutelato la sicurezza dei cittadini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il 6 gennaio, cittadini e commercianti presero l’abitudine di donare generi di prima necessità ai Vigili, con l’intento di aiutare le loro famiglie in difficoltà economica.
Con il passare degli anni e l’aumento del benessere e del tenore di vita, i doni raccolti furono redistribuiti alle persone meno abbienti della città. Successivamente la tradizione finì.