Eccellenza,
pervengono a questa associazione note in riferimento a criticità relative al riconoscimento della qualità di agente di pubblica sicurezza e attribuzione relativa indennità per il personale della polizia locale della provincia di Bergamo.
Per quanto sopra mi preme scriverLe, apprezzando in Lei non solo il valore della Sua persona ma anche e soprattutto l’innata sensibilità che La contraddistingue, manifestata più volte anche nei confronti del lavoro degli uomini e delle donne che indossano la divisa della polizia locale e di questo ne sono orgogliosa, rappresentando la categoria quale presidente nazionale ANVU, la più antica e diffusa associazione della polizia locale italiana.
Per quanto mi è stato evidenziato, sono con la presente a rappresentarLe quanto di seguito.
La nota del Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali, protocollo in uscita del 10.02.2010 n. 0002207, specifica e cita, in merito ad un quesito proposto per il riconoscimento della qualità di agente di P.S. e attribuzione dell’indennità di vigilanza:
“il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha reso il proprio parere con nota n. 557/PAS.18750.10182.A(16) del 28 gennaio 2010, convenendo che nel caso dell’agente che ha avuto riconoscimento della qualità di agente di P.S. con decreto prefettizio pubblicato nel gennaio 2009, l’attribuzione dell’indennità di vigilanza nella misura intera debba necessariamente decorrere dal momento del conferimento della predetta qualità, in quanto la stessa consente l’immissione allo svolgimento di tutte le funzioni previste in capo agli agenti di polizia municipale indicate nell’art. 5 della legge n. 65/1986, ovvero funzioni di polizia giudiziaria, servizio di polizia stradale, funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza. A fortiori giova evidenziare che già il Ministero dell’Interno, con circolare n. 3/87 chiariva che la qualità di Agente di P.S., una volta acquisita dal personale di Polizia Locale, assume qualità, STATUS, carattere e titolo permanente e può venir meno solo con la perdita dei requisiti previsti per l’attribuzione. (cfr. Circ 3/87 Min. Int.no ; nota a Parere del 10/02/2010 del Min. Int.no) Per quanto attiene al caso dell’agente pervenuto all’ente per mobilità già in possesso della predetta qualità, lo stesso Dipartimento concorda che in conseguenza della continuità del rapporto di lavoro il dipendente conserva presso il nuovo ente tutte le prerogative acquisite nell’ente di provenienza, non ravvisando, quindi, alcuna necessita di procedere ad un nuovo conferimento.”
Nella citata nota del Ministero dell’Interno si chiarisce come non sia necessario procedere alla richiesta e quindi al rilascio di un nuovo conferimento nei confronti del dipendente transitato per mobilità e già in possesso della qualifica di agente di P.S., essendo sufficiente in tale caso la comunicazione alla Prefettura di competenza. Sperando che la presente possa trovare riscontro, mi pregio porgerLe distinti saluti.
Il Presidente Nazionale Silvana Paci