
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
25 Novembre 2021
COMPORTAMENTO DELLA PATTUGLIA SU STRADA PER ASSENZA DOCUMENTI
25 Novembre 2021EDUCHIAMOCI ALLA NON VIOLENZA E CONDANNIAMO CHIUNQUE USI VIOLENZA CONTRO CHIUNQUE
“ La non violenza è il primo articolo della mia fede. E’ anche l’ultimo articolo del mio credo (Mahatma Gandhi)”
e… ancora…
“ La non violenza conduce all’etica più alta, che è l’obiettivo di tutta l’evoluzione. Fino a che non smetteremo di fare del male agli altri esseri viventi, saremo sempre dei selvaggi (Thomas Edison) “.
Se è vero che le parole sono il mezzo con cui rivestiamo i nostri pensieri rendendoli disponibili agli altri, attraverso questi due assunti, pongo l’accento su uno dei fenomeni più complessi da analizzare, quello della VIOLENZA. Intendo non solo la violenza di GENERE, che oramai troppo spesso balza vergognosamente agli “orrori” della cronaca, ma di violenza in genere che va condannata e combattuta, che obbliga questa società a riflettere per prevenirle e reprimerle entrambe.
Violenze, ovvero gravissimi fenomeni di “mostruosità” che vedono soprattutto “vittime fragili” subirle e “vigliacchi incapaci” esserne i carnefici.
Inchieste, sondaggi, ricerche solitamente prendono in considerazione solo l’eventualità che l’autore della violenza sia un uomo e la vittima una donna, fornendo un’informazione del tutto distorta.
Ciò frequentemente genera, attraverso i canali ufficiali, una sensibilizzazione unidirezionale del fenomeno etichettato “di genere”, distogliendo l’attenzione da quella violenza che invece non prevede distinzioni in ordine al sesso ma, si insinua prepotentemente nella famiglia, nella scuola, nella società concorrendo ad accrescere il cosiddetto “numero oscuro” che tanto pesa sulle statistiche di “ogni genere” di violenza.
Una civile società che si rispetti deve prevenire e condannare la violenza a prescindere dal genere di autori e di vittime.
Un excursus di dati statistici che impongono, quindi, a vario titolo, la necessità di non abbassare mai la guardia e non rendere la violenza solo ed esclusivamente “di genere”.
Tanto, ancor più, se si pensa all’esponenziale aumento conseguente alla pandemia come indicato dall’indagine pubblicata da CEPOL nel luglio del 2020 e dalle stesse Nazioni Unite che hanno definito questo fenomeno “pandemia ombra” proprio per sottolineare l’impatto devastante.
Il lockdown ha di fatto contribuito ad aggravare ulteriormente l’isolamento delle vittime di violenza e le loro difficoltà ad attivare reti di supporto.
E’ fondamentale, quindi, conoscere per sensibilizzare, educare per prevenire e contrastare ogni forma di violenza.
Indispensabile diventa l’urgenza di promuovere studi sul tema, puntando ad adeguate contromisure istituzionali che contrastino questa tremenda e assurda piaga che vede ogni anno in Italia, mille bambini vittime di abusi fisici, psicologici e maltrattamenti di impensabile natura.

Diciamo….
BASTA alla VIOLENZA FISICA intesa come ogni forma di violenza contro il corpo o la proprietà;
BASTA alla VIOLENZA PSICOLOGICA, la prima a manifestarsi e che si traduce nella mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità;
BASTA alla VIOLENZA SESSUALE, alla VIOLENZA ECONOMICA che costringono a situazioni di dipendenza e di sottomissione;
BASTA alla VIOLENZA RELIGIOSA che lede la sfera spirituale;
BASTA allo STALKING e ad ogni azione che lede la libertà e la sicurezza.
E’ però sul piano culturale, che risiede uno dei principali strumenti capaci di spezzare la catena della violenza, ed è sulla cultura che bisogna far presa per scardinare stereotipi e schemi mentali capaci di offrire attenuanti a comportamenti violenti con conseguenze inaccettabili.
Il 25 Novembre significhi, dunque, un grido di allarme contro concezioni radicate di sopraffazione, di abusi, di imposizioni che disconoscono la libertà non solo delle donne ma I DIRITTI UMANI di ogni individuo membro di una società democratica.
LA VIOLENZA DI GENERE E LA VIOLENZA IN GENERE SONO SINONIMO NON SOLO DI “CRUDELTA’ DISUMANE”, MA DI “PROFONDA IGNORANZA” E DI “INACCETTABILE AGIRE DA PARTE DI CHI USA LA VIOLENZA PERCHE’ NON E’ IN GRADO DI STARE IN RELAZIONE IN QUESTO MONDO E IN QUESTA SOCIETA’”
CONDANNIAMO OGNI FORMMA DI VIOLENZA ED EDUCHIAMO LA SOCIETA’ FIN ALLE SUE RADICI A CONSIDERARLA UN FENOMENO CHE NON LE APPARTIENE.
Sogniamo insieme un mondo migliore e torniamo a leggere il “libro cuore” dove gli eroi erano i coraggiosi, i buoni, quelli che aiutavano i più deboli, coloro che balzavano agli onori delle cronache per le loro azioni positive e condanniamo i “mostri” che usano violenza sui più deboli, su coloro che non sono in grado di difendersi e di osteggiarli. Condanniamo i vigliacchi carnefici di questa società.
Il Presidente Nazionale ANVU Silvana Paci